FANTASIE OSCURE
…“Esistono luoghi che per eccellenza divengono emblemi del nostro pensiero” asserisce l’artista, come se una memoria non ancora svelata definisse un cammino, indirizzasse il guardare, come accaduto quando Fiorella Iacono ha deciso di fotografare la fabbrica di giochi del Luna Park, in cui exforma e reminiscenza hanno generato un universo fantasmagorico fondato su ossimoriche diarchie, ove pars costruens et pars destruens, d’improvviso, hanno ridefinito il proprio ruolo e valore attoriale, al centro di una narrazione per immagini del tutto inusitata.
Fantasie Oscure, sin dal titolo, avanza sulla linea del paradosso intellettuale, del rebus visivo: luci e ombre paiono definire una scansione temporale e ideale, così come giochi destinati al divertimento giacciono in una perturbante immobilità, tra colore e buio. L’artista ha delineato un racconto che, attraverso il contrasto dissonante delle foto, pone in altalenanza ontologica “la visione gioiosa e fanciullesca e la dimensione paurosa delle antiche fiabe dell’oscurità” in una duale reminiscenza che affastella la percezione dell’osservante invitandolo a partecipare alla trattazione di simili ‘lacerti di memoria’.
Scenari inusitati e sorprendenti riscrivono il profilo di una fantastica cosmogonia, ove fantasia ed immaginazione pongono in discussione la distrazione mnemonica traslandola in una nuova ed impensata opportunità di riflessione. Se è vero che talvolta una immagine mnestica non coincide o non corrisponde dettagliatamente ad un ricordo, è altrettanto vero che tra la sembianza memorizzata e la realtà esperita esiste un divario estremamente profondo, tale da rendere irriconoscibile quanto osservato da quanto gelosamente custodito.
Azzurra Immediato ( estratto dal testo in catalogo)