MACCHINE FIUMI STATI DI NATURA
“… Qualcuno che si prende cura degli scorpioni deve amarli in qualche modo. E la fotografia è lì per descrivere ciò che è, non per ordinare e riprodurre solo il buono e il bello”. (Bernd & Hilla Becher).
Attraversando la pianura emiliana mi sono trovata di fronte a queste cattedrali di ferro e sabbia inserite in contesti assolutamente naturali. Il paesaggio in queste immagini raggiunge come una sua precisazione oggettiva: le cose naturali sono in contatto con una terra di confine, fatta di materiali inerti e di macchine industriali nel perimetro di un luogo specifico, emergono come solitarie apparenze, allegorie della memoria, sono pensieri che ritornano come la luce su queste strutture fissate dal tempo.